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La gondola

disegno di una gondolaIl nome gondola sembra derivare dal greco antico concula che significa arca o cassa. Come in molti casi l'etimologia del nome non è certa, infatti gli studiosi di Venezia e gli storici hanno elaborato anche altre ipotesi sulla provenienza del nome gondola: quella che riportiamo è probabilmente la più vicina alla realtà.

 

Cosa certa invece, è che la gondola è l'unico esempio al mondo di imbarcazione asimmetrica a scafo singolo. Come si nota abbastanza bene dal disegno, la parte sinistra in senso longitudinale è infatti più larga di quella destra. Tale asimmetria è dovuta al fatto che la gondola è stata progettata per essere condotta da un unico rematore che, oltre alla spinta in avanti deve controllare anche gli spostamenti laterali. Ecco perchè la gondola, che come tutte le barche lagunari ha il fondo piatto, è anche priva di timone: la particolarissima forma della forcola, il lungo remo e una tecnica di voga raffinata, permettono ad un solo gondoliere di condurre un'imbarcazione lunga circa 11 metri e pesante 4 quintali in modo straordinariamente elegante.

Altra particolarità costruttiva è evidente quando la si osserva di lato: A differenza di ogni altra imbarcazione nella gondola, solo i 3/5 della lunghezza (circa 6,60 metri su 11) risultano immersi! Anche questa particolarità ha ovviamente una sua spiegazione. Con una parte immersa così ridotta diventa molto più agevole manovrare negli stretti canali di Venezia anche con la gondola carica.

Disegni e dipinti anche molto antichi ci presentano una gondola dalle dimensioni variabili, un pò più corta e larga di quelle attuali e sovente dotata di una capottina per proteggere dal sole, dalla pioggia e dagli spruzzi i passeggeri. I pittori veneziani e i cronisti ci raccontano che dal 16º al 18º secolo la gondola venne diffusamente usata come mezzo di trasporto per passeggeri di tutte le classi sociali ma furono soprattutto i nobili e l'alta borghesia a trasformarla in un simbolo di potere ed agiatezza economica.

Lo sfarzo ed il lusso con cui erano addobbate le gondole divenne tale che il Senato della Serenissima per cercare di porre un limite emise un'ordinanza che imponeva sanzioni pecuniarie per le gondole troppo riccamente allestite. Le ordinanze si rivelarono inutili, dal momento che la maggior parte dei possessori di gondole preferiva pagare le multe piuttosto che diminuire lo sfarzo delle proprie imbarcazioni.

Successivamente il Magistrato alle Pompe impose, con l'ennesima ordinanza, che tutte le gondole fossero dipinte in nero, colore che oggi è quello della totalità delle gondole con l'eccezione di quelle da regata. La gondola tradizionale ha una lunghezza di 10,87 metri, una larghezza di circa 1,5 metri e pesa circa 4 quintali. Per costruirla occorrono 280 pezzi di 8 tipi di legno diversi che devono essere accuratamente stagionati per garantire un'imbarcazione di qualità.

Gli squeri, cantieri dove vengono costruite le gondole, un tempo erano molto diffusi a Venezia, come diffusi erano i remeri, gli artigiani che costruiscono i remi (da cui il nome) e le forcole.

Al giorno d'oggi l'attività di squerariol è molto limitata, tanto che gli squeri in attività si contano sulle dita di una mano. La gondola da regata viene costruita, a differenza di quella tradizionele, in compensato marino; è più lunga, più stretta e leggera e viene dipinta in vivaci colori. Derivato dalla gondola da regata ed usato esclusivamente per la Regata Storica, è il gondolino: ancora più agile della gondola e difficilissimo da governare.

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