Le remiere
Fino al 1975, anno della 1a Vogalonga, si contavano sulle dita di una mano. Il dopoguerra e l'inizio di un benessere diffuso avevano spinto i Veneziani e gli abitanti della terraferma ad abbandonare le fatiche della voga per un più comodo ma anche costoso motore fuoribordo da montare sulle prime barche in plastica o sulle tradizionali barche venete opportunamente modificate nella poppa.
Il successo della Vogalonga, aiutato probabilmente anche dalla crisi energetica degli anni '70 (ricordate le "domeniche a piedi" tornate di moda proprio alla fine degli anni '90 seppur per altri motivi?) hanno fatto riscoprire il piacere di andare a remi ed in molti casi anche a vela.
Da qui in avanti è stato tutto un fiorire o rifiorire di Società Remiere tanto che all'inizio del 2001, se ne contano in attività oltre 30 fra grandi, piccole e piccolissime, nella sola Venezia.
Il fenomeno si è esteso a macchia d'olio non solo in terraferma, come ci si potrebbe aspettare, ma anche nel resto d'Italia e soprattutto all'estero. Basti pensare che si trovano gruppi di vogatori alla veneta anche in Germania, negli Stati Uniti e perfino in Australia ed Estremo Oriente.
All'edizione 2010 della Vogalonga erano iscritte molte più imbarcazioni dall'estero che non da Venezia o dall'Italia anche se la maggior parte di queste sono imbarcazioni che poco o niente hanno a che vedere con la voga alla veneta (o voga in piedi come si tenderebbe oggi a dire).
Il rifiorire della voga alla veneta ha dato inoltre un'iniezione di vitalità anche ai pochi squeri e remeri rimasti in attività e questo non può essere che un bene.